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Progetti opere di Luce

Gli studenti del corso di Light Design 2023-2024 dell'Accademia di Belle Arti di Verona, guidati dalla Prof. Elena Pedrotti, hanno sviluppato i concept in progetti, oggetto di valutazione d'esame, e hanno realizzato in loco le opere il 3, 4 e 5 maggio 2024 per Stone Light Streets - We are [in] the World. 

Espongono: Mattia Pegorari, Ettore Peluso, Francesco Pettenon, Davide Tacconi, Giacomo Zanardo Nicole Kolesnyk, Sabrina Taglialegne, Selly Dall’Alda, Giulia Salmi, Letizia Eshun, Livia Montalbano, Giulia Alaimo, Francesca Gamalero, Loredana Placinta, Alessia Popescu, Daria Shmatko, Eva Yakushova, Maria Zavoianu, Chiara Pigaiani, Maria Domenica Santoro, Gaia Meneghetti, Valeria Gajardoni, Dal Cortivo, Partenzi, Luca Lorusso, Noemi Maria Mottes, Alice Neri, Alice Vezzari, Giulia Davi, Lucrezia Maria Fusco, Martina Motta (NTA - Corso di Light Design)

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Nicole Kolesnyk
Sabrina Taglialegne

L'opera rispecchia le connessioni tra le parti e mostra come il singolo ricopra volente o nolente un ruolo insostituibile nella comunità ove vive. Il riflesso di un grande mosaico di vetri e specchi è costituito dal contributo di ciascun pezzo, anche il più piccolo.

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Valeria Gajardoni

Il kajak da fiume incarna un profondo rispetto per l'ecosistema: per navigare in sicurezza bisogna conoscere intimamente l'ambiente fluviale, rispettando l'habitat naturale e le specie presenti.
Inoltre i kajakers si danno spesso partecipi e promotori della pulizia dei fiumi e della sensibilizzazione delle tematiche ecologiche!

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Pegorari Mattia, Peluso Ettore, Pettenon Francesco, Tacconi Davide e Zanardo Giacomo

Con "Le Monde Est à Nous" rappresentiamo il contatto tra passato e presente, unendo carta e tecnologia. La scena rappresentata presa dal film "La Haine" rappresenta il tentativo dei giovani di farsi sentire in un mondo che, da sempre, non li ascolta.

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Giulia Alaimo, Sally D' Allda, Letizia Eshun, Livia Montalbano, Giulia Salmi

Il concept parla di recupero e valorizzazione di un elemento naturale, il ceppo di legno, considerato ormai inanimato e dissociato dal contesto naturale in cui si era sviluppato.

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Chiara Pigaiani

L'opera rende omaggio all'omonima poesia di Giacomo Leopardi.
Una costellazione che si fa tutt'uno con la flora dell' oasi facendosi palpabile, umana, intima.

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Nicole Kolesnyk, Sabrina Taglialegne

Anche questa opera vuole meditare sulla connessione tra le parti e rappresenta come le azioni di ciascuno, anche se apparentemente insignificanti, portino a conseguenze non solo sul singolo ma sull’intera comunità. Ma vuole anche significare come ogni avvenimento sia interpretato da ciascuno in funzione della propria cultura ed esperienze pregresse, come se avesse un filtro davanti agli occhi.

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Francesca Gamalero

L’opera sfrutta la sintesi additiva RGB per manifestare come gli esseri umani siano legati tra loro e come l'individuo messo a sistema con gli altri e con l'ecosistema in cui vive assume un significato nuovo e completo, allo stesso modo della luce che esiste perché esiste l’ombra e viceversa.

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Loredana Placinta, Alessia Popescu, Daria Shmatko, Eva Yakushova, Maria Zavoianu, Chiara Pigaiani, Maria Domenica Santoro, Gaia Meneghetti

Cogliendo ispirazione dalla natura e dal riciclo, le studentesse hanno realizzato un progetto che fonde insieme Cielo e Terra. Lo scopo è quello di condurre l’osservatore in un luogo paradisiaco e onirico lontano dalla mondanità e dai pensieri quotidiani. Lo spazio tra i vari elementi permette all’osservatore di immergersi nell’ambiente e far parte di esso: unirsi in una metamorfosi con la Natura.

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Dal Cortivo, Partenzi

L’opera vuole ricordare il passato del porto di Ponton, un tempo utilizzato per il trasporto di merci e marmi grazie alla sua posizione strategica di collegamento tra nord e sud, attraverso il fiume Adige.

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Laura Panizzolo, Filippo Pistaffa

L’installazione riflette sul rapporto tra sicurezza e serenità: la sicurezza è la base di ogni condizione per gli esseri umani, una maggiore sicurezza indica una maggiore felicità e serenità. Dove c’è serenità c’è anche divertimento e dove c’è divertimento c’è anche più coinvolgimento del pubblico. Per mettere in sicurezza il ponte sullo sbocco del depuratore si decide di decorarlo nastri fosforescenti che delimitano i bordi e l’antico gioco della campana.

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Luca Lorusso, Noemi Maria Mottes, Alice Neri, Alice Vezzari

L’opera vuole rappresentare il ruolo generativo e fertile della natura attraverso uova luminose, realizzate con fili di lana e colla, appoggiate tra le radici degli alberi, che simulano dei nidi.

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Luca Lorusso, Noemi Maria Mottes, Alice Neri, Alice Vezzari

Si tratta di un’installazione luminosa interattiva, in quanto parte integrante di essa sono gli spettatori che ne usufruiscono. Attraverso la proiezione della loro ombra su un telo, a discapito di quella dei rami, si evidenzia il passaggio dell’uomo e il suo impatto sulla natura.

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Giulia Davi, Lucrezia Maria Fusco, Martina Motta

L’installazione punta a rappresentare il concetto di interconnessione, in modo particolare tra l’uomo e la natura, tramite la realizzazione di una ragnatela, soggetto che con i suoi vari collegamenti descrive il mondo che ci circonda, in cui tutto è in relazione.

Image by Christian Dubovan

Giusta prospettiva

Elena Pedrotti

L’opera sfrutta la riflessione speculare tra due superfici per creare un’immagine infinita visibile però solo da un determinato punto di osservazione, a significare come il futuro sia di chi con speranza lo vuole costruire!

Image by Frida Aguilar Estrada

DIS-ordinàti

Elena Pedrotti

L’installazione vuole rappresentare come le azioni della collettività influenzino la condizione di ciascun individuo, indipendentemente dal fatto che esso abbia tutto sotto controllo e programmato oppure che viva alla giornata. Per raggiungere i propri obiettivi è necessario comportarsi come i marinai che mantengono la loro rotta orientando opportunamente le vele per adattarsi alla direzione del vento. Si tratta di tre cubi dotati di pannelli intercambiabili e ruotabili tra loro che creano disegni caleidoscopici sempre diversi tra loro.

Progetti_stonelightstreetsworld: progetti

Progetti sculture

Gli studenti del corso di Tecniche del Marmo 2023-2024 dell'Accademia di Belle Arti di Verona, guidati dalla Prof. Francesca Piccolino Boniforti, hanno sviluppato i concept in progetti e realizzato le opere, oggetto di valutazione d'esame, per portarle in loco il 3, 4 e 5 maggio 2024 per Stone Light Streets - We are [in] the World. 

Espongono: Giulia Martinuzzi, Sara Romagnoli, Alessia De Battista, Ruben Astudillo, Arianna Tait, (Scultura - Corso di Tecniche del Marmo)

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Arianna Tait
(neolaureata)

2023, allume di rocca, pigmenti naturali e rocce, dimensioni variabili.

(In)visible rocks rende visibile ciò che
normalmente non vediamo, i minerali.
Si tratta però di una loro imitazione,
frutto della mano dell’artista, che grazie
ad un processo di cristallizzazione, crea
dei cristalli su diverse tipologie di rocce.
Adagiati e raggruppati a cerchio
all’interno del letto del fiume Centa, in
Trentino, diciannove sassi policromi
poggiano a terra, dialogando con
l’ambiente circostante. La forma
geometrica, semplice nella sua essenza,
rimanda all’immagine della Terra. In
quest’opera l’artista è in cerca di un
equilibrio con la natura, facendo un
intervento talmente leggero da risultare
mimetico, per se stesso e per l’ambiente
che lo circonda.

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Sara Romagnoli

2023, 40x 40 x 20 cm
L'Adige nella storia ha sempre influito  sulla vita dell'uomo e dell'ambiente circostante. L'essere umano si è adattato ad esso e ha deciso di sfruttare le sue caratteristiche. Il fiume dunque è diventato parte di esso, cambiandone la forma.

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Hestia

Giulia Martinuzzi

2023/2024, marmo rosso veronese, onice, dimensioni variabili. 
Hestia è la Dea greca della protezione della casa, il suo simbolo il focolare. Le vestali del tempio di Hestia avevano il compito di alimentare una fiamma perpetua, che mai doveva spegnersi, in quanto era il simbolo della Dea. Il focolare porta le persone a sedersi attorno ad esso, a creare un momento di fratellanza. Ora, questo fuoco è reso eterno, rimane scolpito su pietra il messaggio di accoglienza e ospitalità.

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Eco

Alessia De Battista

2023, pietre varie (Granito nero angola black, granito rosa beta, sodalite blu, marmo rosa Norvegia, marmo bianco di Carrara, Rosso Veronese, Rosso breccia francese, onice verde, Travertino Persiano Rosso), dimensioni variabili.

Quest’opera site-specific rappresenta gli anni di sfruttamento, da parte dell’uomo, del territorio dell’oasi Ponton. I frammenti di rocce suonano i ricordi delle memorie del passato e la celebrazione di rinascita e protezione sia da parte degli alberi da cui pendono che dell’associazione culturale ed ambientalista “Nour” la quale agisce a preservare e valorizzare l’ecosistema fluviale dell'Adige.

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Catarsi

Ruben Astudillo

2023, botticino, dimensioni: 50x23x40 cm
Un'opera che cambia con il tempo, che permette alla natura fare i suoi processi suggerendo un cambio materico di purificazione mentre le piante, in questo caso l'edera,  si integra alla pietra diventando un tutt’uno con essa, fino a scomparire.

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